Alessandro Servida: il pasticcere dall'anima rock
I suoi dolci sono una vera esplosione di gusto, bellezza e stile.
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Lo chiamano il pasticcere rock, un po’ per il suo look, un po’ perché i suoi dolci sono una vera esplosione di gusto, bellezza e stile. Come opere d’arte, moderne, dal design forte. I suoi dolci hanno un tratto inconfondibile. Alessandro Servida non è solo pasticcere di grande talento, ma anche noto volto della tv. Ha alle spalle partecipazioni e conduzioni di programmi di successo, come Detto Fatto, poi il suo Pastry Garage e lo abbiamo nelle ultime settimane su Sky Uno, in veste di giudice di Best Bakery, un programma incentrato in un viaggio alla ricerca della migliore pasticceria d’Italia, che permette di andare a conoscere le eccellenze della tradizione regionale dolciaria.
Ma Alessandro Servida mantiene i piedi per terra e non trascura il suo lavoro, la sua pasticceria, il suo laboratorio dove nascono prodotti di altissima qualità. E anche questa è la chiave del suo successo.
Chi è stato il suo maestro?
“Prima è stato mio padre, da lui ho ereditato la passione per la pasticceria. È stato lui a insegnarmi i primi segreti dell’arte pasticcera. Da bambino ricordo che mi diceva che un giorno la pasticceria di famiglia, chiamata come me, sarebbe stata la mia. Ma a dire la verità da ragazzino non sapevo se da grande avrei seguito le orme paterne. Inizialmente ho iniziato ad aiutarlo lavorando nella pasticceria per pagarmi i viaggi all’estero, in moto, una delle mie grandi passioni. Ma poi ho capito che il mondo dei dolci mi apparteneva, che quello sarebbe stato il mio futuro professionale. Ho scoperto che la pasticceria può essere una forma di arte, di creatività. Questa è la parte forse che più mi appassiona. Certamente nulla si ottiene senza grandi sacrifici e disciplina. In questo lavoro sono due gli ingredienti fondamentali. Nel corso della mia crescita professionale ho avuto anche un altro maestro importante, lo chef Iginio Massari. Ho avuto la fortuna di poter imparare molto da lui, seguendolo anche in alcuni suoi master. Ha dato una svolta alla mia carriera”.
Lei e sua moglie siete coppia nella vita familiare, ma anche professionale: quando conta tutto questo nel suo successo professionale?
“Io e mia moglie lavoriamo insieme da sempre. E per me avere lei al mio fianco è un valore inestimabile. C’è una complicità e una fiducia totale. Ci unisce molto questa passione. E vuole sapere una cosa? Uno dei miei dolci preferiti è il tiramisù di Donatella. Mi ha conquistato anche con queste dolci note golose”.
Non a caso, nella sua pasticceria a Milano c’è anche il dolce Donatella…
“Sì ed è uno dei più venduti, sia grande, in monoporzioni o mignon. Tra gli ingredienti c’è una deliziosa mousse al cioccolato fondente e una salsa di lamponi, un connubio che piace sempre molto”.
Come definirebbe la sua pasticceria?
“La mia pasticceria è un vero mix tra tradizione e innovazione, alla quale unisco passione e rigore. Specie nelle creazioni dolci è fondamentale la precisione, l’attenzione al minimo dettaglio. E poi ogni dolce deve raccontare una storia, da narrare anche attraverso il gusto. C’è amore, passione e impegno in ogni nuova ricetta”.
Quali sono le altre sue passioni?
“Oltre alla moto, che mi appartiene da sempre, c’è la musica. Tengo sempre la radio accesa quando cucino. Ho anche un progetto che lega la musica alla pasticceria, ma è ancora top secret”.
di Angelica Amodei
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