Uberti: Franciacorta dal 1793
Una terra, una famiglia e le bollicine di Franciacorta.
Dettagli
Tipologia
Vino
Regione
Lombardia
Denominazione
D.O.C.G.
A guidare la briosa compagine made in Italy delle bollicine c’è il Franciacorta: territorio vinicolo della provincia di Brescai e simbolo di un sistema della qualità, dalla vigna alla bottiglia, tra i più riusciti del paese. Il consumo di bollicine si è oggi definitivamente affrancato dall’esclusivo momento del brindisi, conquistando, dall’antipasto al dolce, tutti gli spazi della convivialità. Le più recenti rilevazioni sui consumi di vino hanno evidenziato il sempre crescente apprezzamento per le bollicine di qualità: vini che piacciono, affascinano e conquistano il pubblico soprattutto se legati a un territorio e un’identità senza compromessi.
Fiore del Franciacorta DOCG (vertice della qualità prevista dalla legge italiana sul vino) è la cantina Uberti di Erbusco, un’azienda di famiglia fondata alla fine del Settecento e oggi tra le ultime dodici società agricole condotte dalla medesima famiglia e risalenti a prima dell’Unità d’Italia.
Le vigne di Uberti, guidate dalle sorelle Francesca e Silvia, sempre coadiuvate dai genitori Eleonora e Agostino, si trovano nei comuni di Erbusco, Adro, Cazzago San Martino e Cologne, cuore della denominazione dove coprono 26 ettari in conduzione biologica. Più che di vigneti sarebbe meglio parlare di giardini, dove ogni anno, durante la vendemmia, non è insolito trovare scolaresche intente a raccogliere grappoli sotto lo stretto controllo delle insegnanti così come delle maestranze della cantina, gelose quanto gli stessi Uberti dei succosi frutti della vite.
Una terra, una famiglia e le bollicine di Franciacorta.
Il legame tra uve e territorio è il segreto profondo della Franciacorta: spicchio vinicolo d’Italia a sud del Lago di Iseo. L’intera zona comprende 2.800 ettari di vigne, per la quasi totalità coltivate a Chardonnay, cui si aggiungono Pinot nero, Pinot bianco e una piccola porzione di Erbamat, uva bianca locale ricca di freschezza. I vigneti sono tutti in collina e si estendono dalla fine della Pianura Padana sino all’arco prealpino del lago, formando una serie di anfiteatri morenici figli del progressivo ritiro del grande ghiacciaio della Val Camonica oltre 80mila anni fa.
«Mio padre Agostino – racconta Silvia Uberti, enologo dell’azienda con esperienze in Champagne – mi ha sempre insegnato a mettere in risalto le doti dei vigneti. Tranne nella linea Francesco I, le singole vigne da noi diventano altrettante etichette, oppure si mescolano, anno dopo anno, in grandi Franciacorta come il Quinque e il Dequinque». La produzione è di 180mila bottiglie, per la quasi totalità bollicine Franciacorta vendute perlopiù in Italia. «Il nostro principale mercato – chiarisce Francesca Uberti – è sempre stato l’Italia. Ci abbiamo sempre creduto e l’abbiamo curato nei minimi dettagli. L’estero c’è, ovviamente, ma rappresenta una piccola parte, con le piazze principali in Giappone, Austria e Svizzera».
Un’attenzione al mercato figlia di un’esperienza secolare.
Tutto cominciò la mattina del 12 ottobre del 1793, in quel di Erbusco, Repubblica di Venezia all’epoca, quando Agostino Uberti, vestito di nuovo dinanzi a un notaio della Serenissima, diventava proprietario, in località Salem, di una piccola cascina e delle vigne tutt’intorno. Dalla nascita fino agli anni Settanta del Novecento l’azienda degli Uberti è una classica fattoria. Vino ma anche coltivazione di cereali, allevamento di bestiame e tanti bachi da seta, attività che nell’ovest bresciano e in Lombardia rappresentò per decenni buona parte del reddito agricolo. «Negli anni ‘70 – chiarisce Silvia – dopo il matrimonio dei miei genitori, cominciò il grosso della produzione di vino, anche se le prime bollicine comparvero solo nel 1978, giacché, come da tradizione, l’impostazione dei vigneti qui è sempre stata orientata alla produzione dei rossi». Negli anni Ottanta si assiste al consolidamento della produzione spumantistica, la crescita del parco vigne e una serie di migliorie in cantina. Nasceva la moderna azienda vinicola e iniziava a prendere forma lo stile Uberti: non solo freschi ed eleganti spumanti, ma soprattutto vini, con bollicine a seguito, di carattere e personalità, capaci di abbinarsi anche ai piatti di carne.
Simbolo di questa filosofia i Franciacorta Quinque e Dequinque, rivoluzionari blend rispettivamente di 5 e 10 annate. «Tutti i nostri vini di punta – spiegano Francesca e Silvia – provengono principalmente da un’unica vigna e una sola annata. Con il Quinque prima e il Dequinque poi, volevamo creare qualcosa che rappresentasse l’azienda. Dagli anni Novanta si sono messe via delle partite di vino per fare delle prove: nel 2013 è stato messo in commercio il primo Quinque e nel 2018 il primo Dequinque».
Passando dalla cantina alla vigna, dal 2016 Uberti è un’azienda certificata biologica, un passaggio automatico per chi ha sempre utilizzato tecniche rispettose dell’ambiente. «Abbiamo iniziato – spiega Silvia – con l’idea che se si vuole fare vero biologico non bisogna farlo solo seguendo le tabelle degli interventi, ma guardando l’andamento dell’annata e cercando di ridurre al massimo le operazioni nel vigneto. Non facciamo biologico per vendere una bottiglia in più – chiosa – ma per sensibilità verso il territorio».
Una terra, una famiglia e le bollicine di Franciacorta.
Vini che sono ricerca, sostenibilità e dettaglio di stile: frutto di una sapienza antica, tramandata di generazione in generazione, e nata ben prima dell’Unità d’Italia.
Commenti
Commenta anche tu
Questo post mi fa sentire